Il disastro di Costa Concordia – il cordoglio per i morti, l’ansia e la speranza per i feriti e per i dispersi – colpisce al cuore la gente che ha fatto dell’accoglienza e della cura degli ospiti il proprio mestiere. Anche se tutti sappiamo che senza dubbio la nave da crociera è un luogo di vacanza della massima sicurezza, con una casistica di incidenti talmente esigua che tutti i media in queste ore hanno dovuto andare indietro di 100 anni fino al Titanic, per ritrovare qualche analogia con l’incidente di Costa Concordia. Sui giornali si è detto di tutto: responsabilità, mancati aiuti...nel marasma delle notizie, mi pare giusto aggiungere che: Royal Caribbean ha messo a disposizione la sua unità di crisi di Miami (loro sono sicuramente più abituati a situazioni di emergenza) e che il personale di Costa Concordia, tramite Facebook, fornisce dettagli diversi da quanto riportato dai giornali per quanto riguarda il comportamento del personale di bordo. E confortante vedere che nelle tragedie si riesce ancora a vivere una solidarietà che supera il mercato della concorrenza....
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