L’Hunan è la rappresentazione classica della Cina rurale, quella conosciuta in Occidente attraverso gli acquerelli o i disegni a china: campi coltivati a riso, così ordinati da sembrare pettinati, attraversati da tortuosi e imponenti corsi d’acqua. Lo scenario muta all’improvviso a Changsha, metropoli moderna con grattacieli a perdita d’occhio, capoluogo di provincia che conta 1.800.000 abitanti, dove i treni ad alta velocità (350 km/h) arrivano in stazioni ferroviarie che sembrano aeroporti, con un gate per ogni treno. A quella velocità, dai finestrini, sfrecciano paesaggi antichi: città (non piccoli paesi) costruite sulla riva dei fiumi dove le persone fanno tranquillamente il bagno, lavano la biancheria o pescano. Il risultato, nonostante sia contrastante, non risulta stridente. Tutto quello che in Occidente è raro che coesista, cioè la modernità e la ruralità tradizionale, qui è in perfetta sintonia.
Lo slogan “Pandora è troppo lontana, Zhangjiajie è più vicina”, utilizzato per promuovere l’Hunan sui manifesti turistici, è decisamente appropriato: non solo per la similitudine dei paesaggi, ma anche per la convivenza, come in Pandora, di un mondo primordiale con le tecnologie più fantascientifiche. Il Zhangjiajie National Forest Park è composto da 3mila cime che vanno da 300 a 1.500 metri, lunghe torri di formazione calcarea e arenaria rese verdeggianti dalla foresta pluviale sub-tropicale: nel dicembre del 1992 è diventato Patrimonio Mondiale Naturale UNESCO e nel 2004 è stato incluso nella lista dei Geoparchi Primordiali.
Verso la ‘Porta del Cielo’
Tra i i luoghi da visitare c’è l’imperdibile Tianmen Mountain, considerata il simbolo e l’anima di Zhangjiajie. Qui tutto ha una valenza simbolica, a partire dal nome, che letteralmente significa “Porta del Cielo”. Una delle sue cime ospita una caverna naturale in pietra arenaria, Tianmen Cave, una sorta di enorme finestra alta più di 130 metri aperta verso il cielo. Si può raggiungere la montagna in diversi modi: in pulmino percorrendo una strada di circa dieci chilometri, che sale rapidamente di quota da 200 a 1.300 metri, formata da 99 curve a gomito che simboleggiano i nove palazzi del cielo; oppure con una cabinovia per circa otto chilometri, godendo di un paesaggio spettacolare. Con la cabinovia si arriva vicino al piazzale dove inizia una scala di 999 gradini (numero magico in Cina che rappresenta la vita eterna): la "Scala Celeste" termina nell’arco roccioso dove è stato costruito circa 500 anni fa un tempio buddista. Sul pianoro affacciato nel vuoto, davanti all’altare gremito di nastrini rossi (ex-voto) e catene piene di lucchetti, vicino alla campana di bronzo con le rappresentazioni dei Dragoni, sembra di non essere sulla terra, ma di aver attraversato realmente la Porta Celeste e di trovarsi in un’altra dimensione.
Tianmen Mountain è divenuta celebre all’estero nel 1999 quando, in una diretta televisiva mondiale, fu trasmesso uno spettacolo acrobatico con aerei che volavano ripetutamente attraverso l’apertura. Otto anni dopo, nel 2007 è tornata alla ribalta con la scalata del cosiddetto "uomo ragno", il francese Alain Robert.
Sul cristallo a strapiombo
Merita una visita anche il Monte Shifou. Lassù, a 1.400 metri di altezza, è stato costruito un ballatoio largo un metro e lungo 1,5 chilometri, che costeggia il dirupo roccioso. Nel 2011 è stato ampliato con un breve tratto - di circa 60 metri - pavimentato in cristallo. Percorrerlo è un’esperienza unica e indimenticabile, sospesi su uno strapiombo in uno scenario mozzafiato. Al mondo esiste solo un altro percorso simile: si tratta del Grand Canyon, in Arizona.
Nell’area nord del parco c’è una vetta isolata di 1.250 metri: il Tianzi Shan, che ospita la maggior parte delle grotte della zona e il celebre Ponte degli Immortali, stretto passaggio di roccia privo di recinzioni che attraversa una profonda valle. Il canto dei Tujia sul lago
È un luogo magico il lago Baofeng, nella parte est del parco: si è formato nel 1970 dopo la costruzione di una diga a sbarramento nella vallata. Il lago alpino è irrorato da sorgenti di acqua purissima e tiepida e si estende su una superficie di circa 30 ettari, con una profondità media di 72 metri. È circondato dalle montagne che si riflettono nell’acqua e lo proteggono dai venti freddi. Infatti, in inverno non ghiaccia e diventa habitat ideale per gli uccelli di passo. Il lago è navigabile a bordo di piccoli battelli, mentre dalle casette in legno sulla riva si leva il canto melodioso dei membri dell’etnia Tujia, antichi abitanti del luogo. A pochi chilometri di distanza c’è la Grotta del Dragone Giallo, lunga otto chilometri, ornata da stalagmiti, stalattiti, colonne e attraversata da un sinuoso corso d’acqua che la trasforma in un labirinto sotterraneo. È stata scoperta nel 1983 e la sua storia geologica risale a 380 milioni di anni fa. L’area all’esterno della grotta è riservata a un progetto di eco-turismo: i terreni sono coltivati e irrigati con un ingegnoso sistema idraulico con ruote in legno.
Come raggiungere la Provincia
Da Pechino si raggiunge Zhangjiajie con un volo diretto di circa 2 ore 30 minuti oppure in 5 ore di auto da Changsha. Nel 2013 sarà completata l’autostrada che ridurrà a 3 ore il tempo di percorrenza. I collegamenti interni nella Provincia di Hunan sono piuttosto efficenti: quasi tutto il territorio è servito da autostrada e dalla ferrovia che per alcuni tratti è ad Alta Velocità.
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